Digitalizzazione

Quando vogliamo memorizzare e riprodurre audio in un computer, dobbiamo prima convertire il suono analogico in dati digitali. Questo processo si chiama digitalizzazione. Esso converte un segnale elettronico in una sequenza di valori digitali.

Digitalizzazione del segnale elettronico

Digitalizzazione del segnale elettronico

La conversione può essere intesa come una misurazione ripetitiva del valore del segnale elettronico in un certo tempo, prendendo perciò un campione del segnale. Il risultato viene poi codificato come valore digitale.

Il campionamento può essere eseguito a distanze arbitrarie o a intervalli costanti. L'ultimo metodo è molto più facile da gestire, ed è perciò normalmente utilizzato, con una frequenza costante - la cosiddetta frequenza di campionamento. Le usuali frequenze di campionamento sono 8000, 11025, 22050 e 44100 campioni per secondo. Nella pratica, le frequenze di campionamento sono rese anche come frequenze, in Hz o kHz.

La frequenza di campionamento limita la frequenza più alta che un segnale digitalizzato può rappresentare. A causa del teorema di Shannon, la frequenza utilizzabile più alta è la metà della frequenza di campionamento: dunque con una frequenza di campionamento di 44.1 kHz non puoi campionare segnali con più di 22 kHz. Per evitare una violazione della regola sopra esposta, la tua scheda audio possiede già filtri incorporati che eliminano le frequenze superiori della metà della frequenza di campionamento utilizzata.

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